Mercati fermi in attesa dell’inflazione Usa

Mercati fermi in attesa dell’inflazione Usa

Si parte con il primo dato importante per la settimana, parliamo dell’inflazione Usa.
Mercati in attesa di dati importantissimi questa settimana, che vede protagoniste le banche centrali. Questa settimana pre-natalizia possiamo definirla “senza respiro” in quanto ogni giorno abbiamo l’uscita di dati importantissimi. Ricordiamo in merito a ciò che oltre ai dati di oggi sull’inflazione Usa, domani sarà il turno della Fed e giovedì ben tre banche centrali faranno un aumento dei tassi per poi chiudere la settimana con il dato sull’inflazione europea.

Una settimana che potrebbe aprire a dei movimenti interessanti sul mercato ma solamente a ridosso dell’uscita di questi dati. Anche il dato di oggi potrebbe non bastare a muovere i mercati, pertanto sarà cruciale vedere anche cosa succederà domani sera con l’aumento dei tassi Fed e il giorno dopo l’aumento dei tassi da parte della Bce. Attenzione massima anche alle conferenze stampa che oramai stanno diventando più importanti dei tassi stessi visto che c’è molta paura per una recessione tecnica.
L’attesa per i dati sull’Inflazione Usa
Quello in uscita oggi pomeriggio alle 14:30 è forse il dato più importante della settimana insieme all’inflazione europea in uscita venerdì. Per quanto riguarda i tassi delle banche centrali vediamo una situazione in cui effettivamente i rialzi sono attesi e probabilmente già scontati dal mercato, pertanto i veri market mover attuali sono relativi all’inflazione e alle possibili dichiarazioni in merito alle proiezioni economiche da parte delle banche centrali.
Per quanto riguarda l’uscita del dato di oggi pomeriggio il consensus prevede un ribasso dell’inflazione al 7,3% contro il 7,7% del dato precedente, quindi si ipotizza un sostanziale ribasso del tasso di inflazione in linea con il trend attuale che è partito da luglio di quest’anno. Il ribasso al di sopra delle aspettative è un buon segnale per gli obiettivi delle banche centrali ma allo stesso tempo un forte segnale del fatto che i consumi stanno diminuendo fortemente e che la recessione tecnica sta arrivando, forse prima del previsto. A questo punto potremmo dire che il dato di oggi, oltre a portare volatilità, potrebbe portare all’inizio di movimenti molto interessanti sui mercati, movimenti preparatori per un buon ritracciamento di mercati.v\I mercati azionari prima del dato
Quando escono dati così importanti, è fondamentale andare a rivedere i livelli di lungo periodo che potrebbero essere ritoccati dal mercato grazie alla volatilità attesa. Per il momento si rimane ingabbiati all’interno dei range visti le scorse settimane con un forte interrogativo circa la direzionalità che i mercati potrebbero prendere nel brevissimo anche se le dinamiche settimanali suggeriscono l’ipotesi di un ritracciamento.

Per il momento bisogna fare quindi molta attenzione ai livelli massimi su base giornaliera, come ad esempio area 14500-14600 di Dax o area 11800-11900 di Nasdaq, livelli che potrebbero fare da resistenza a un’eventuale salita dovuta alla volatilità. Attendere è l’unica cosa da fare in questi casi ma soprattutto dare peso a livelli di lungo periodo presi sui time frame più alti in modo tale da evitare distorsioni dovute all’impatto emotivo delle movimentazioni conseguenti la volatilità.

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